La tradizione lunare per l’imbottigliamento del vino

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L’imbottigliamento del vino è una parte fondamentale per renderlo più buono. Nonostante non ci sia nessun riscontro scientifico che le fasi lunari possano influenzare i processi chimici che riescono a trasformare il mosto in vino, la tradizione delle fasi lunari affascina ed è uno di quei saperi più antichi. Dunque, non c’è un vero e proprio vincolo per seguire il calendario lunare. Il vino è un mix di tradizione e cultura che ha accompagnato l’uomo nel corso della sua storia e per questo che rappresenta un rituale e un valore importante in molte occasioni della propria vita.

Secondo la tradizione imbottigliare il vino in determinate fasi lunari comporta una migliore trasformazione del mosto, riuscendo a donare al proprio vino quel sapore in più.

Calendario lunare per imbottigliare il vino

Occorre prestare attenzione alle fasi lunari per imbottigliare la giusta tipologia di vino. I nostri antenati avevano un’incredibile amore per la natura e tutto ciò che la circonda, rispettandola e riuscendo a ricavare il meglio anche da questo. Ogni anno l’imbottigliamento del vino rappresentava un’evento, un rituale prezioso, a cui conferire un valore simbolico unico nel suo genere.

Quindi vediamo in cosa consiste il calendario lunare e le tipologie di vino al quale sono collegate.

La luna calante è quella più favorevole per qualsiasi tipologia di vino;

L’ultimo quarto chiamata anche gobba a levante questa fase è indicata per i vini particolarmente dolci e quelli che dovranno stare in bottiglia per un maggior numero di tempo;

L’ultimo quarto della luna crescente chiamata anche gobba a ponente, riesce a donare al vino un gradevole sapore frizzantino;

Luna nuova chiamata anche luna nera, ovvero i primi giorni della luna crescente, in questo periodo si sconsiglia qualsiasi tipologia di imbottigliamento.

In ogni caso i periodi più adatti per l’imbottigliamento sono il mese di settembre e il mese di marzo. In particolare:

Marzo è adatto per i vini più giovani, infatti questo andrà consumato entro l’anno dalla vendemmia. In questo periodo si riuscirà ad ottenere un vino più profumato con un sentore si frutta e fiori che richiama la primavera. Settembre riguarda sempre i vini giovani ma questi vanno conservati entro due anni dalla vendemmia. In questo periodo si potrà ottenere un vino con meno note acide e più limpido. Ogni periodo dell’anno invece, per i vini invecchiati per più di due anni. L’importante che ci si trovi in una giornata soleggiata senza vento e soprattutto non troppo fredda.

Tutti i consigli forniti possono essere sintetizzati in una regola generale: “Tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente. Tutto ciò che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante“. In ogni caso, la tradizione è un valore intrinseco del mondo vitivinicolo, rappresentando un modo per richiamare gli antichi valori dei nostri nonni.

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